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  • Il 22 settembre a Roma la presentazione del volume sull' internazionalizzazione delle Imprese

    31-08-2016
    locandina

    22 settembre a Roma, presso la sede della Stampa Estera, la presentazione del volume: “Internazionalizzazione delle Imprese. L’Italia e la sfida dei mercati esteri

    Giovedì 22 settembre, alle ore 17, presso la sede della Stampa Estera in Italia, in via dell’Umiltà 83/c a Roma si svolgerà la presentazione del volume “Internazionalizzazione delle imprese. L’Italia e la sfida dei mercati esteri” (Arkadia Editore), curato da Raimondo Schiavone (Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo Araba) e dal giornalista Alessandro Aramu, con la prefazione di Aldo Berlinguer, professore ordinario di diritto comparato all’Università di Cagliari. Interverranno, inoltre, Mario Mancini (Presidente della Camera di Commercio Italo Araba), Corrado Alfonzi (Confindustria) e gli autori Silverio Ianniello (docente universitario), Simone Alvaro (Consob) e Cesare Orlandini del Beccuto (Camera di Commercio Italo Araba). Il volume viene presentato in anteprima nazionale e sarà disponibile nelle librerie dal mese di gennaio del 2017.

    Il volume, scritto a più mani da autorevoli personalità del mondo accademico, dell’impresa, del commercio internazionale, dell’economia e della finanza, rappresenta una sorta di bussola per tutte le aziende che vogliono intraprendere un percorso complesso e ricco di insidie, raccoglie i contributi di autorevoli professionisti nei campi dell’economia, della finanzia, dell’impresa, del diritto, della comunicazione e del commercio internazionale. Il saggio vuole essere un punto di riferimento per gli imprenditori e gli uomini d’affari che operano con l’estero e per le realtà economiche, produttive, associative e istituzionali del nostro Paese.



  • Terremoto Centro Italia: dona 2 euro con sms al 45500

    30-08-2016
    solidale

    Un piccolo gesto per sostenere e aiutare le popolazioni colpite dal terremoto che ha interessato il centro Italia. Dal 24 agosto è attivo il numero solidale 45500 attraverso il quale è possibile donare via sms o rete fissa.

    Donare è semplicissimo: basta mandare un sms o chiamare da rete fissa il numero 45500 e verranno devoluti 2 euro alle regioni colpite dal sisma del 24 agosto.

    Le somme raccolte dagli operatori telefonici attraverso il numero solidale 45500 saranno versate, senza alcun ricarico, su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo l’approvazione dei progetti da parte del Comitato dei Garanti, i fondi verranno trasferiti alle Regioni vittime del terremoto.



  • MACFRUT: seminario della Camera Italo Araba sulla certificazione halal nell’agroalimentare

    29-08-2016
    mcfruit

    RIMINI - L’ortofrutta, prima voce dell’export agroalimentare italiano (22% del totale), ha la sua fiera di riferimento: Macfrut. Organizzata da Cesena Fiera, è in programma a Rimini Fiera dal 14 al 16 settembre 2016. Molte le novità della 33esima edizione, due le parole d’ordine: internazionalizzazione e innovazione. 

    Tantissimi gli appuntamenti di questa edizione, con una serie di eventi dedicati a uno dei settori produttivi più significativi per l’economia italiana. Alla fiera sarà presente anche la Camera di Commercio Italo Araba che ha organizzato un seminario giovedì 15 settembre, dalle 12.30 alle 14.00, presso la Sala Meeting Hall B5, dal titolo: "Internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati arabi. La certificazione halal per la filiera agroalimentare." 

    Le relazioni sono affidate a Raimondo Schiavone (Vicepresidente e Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo-Araba) e AnnaMaria Aisha Tiozzo (Presidente di WHAD - World Halal Development - halal certification center- ITALIA).

     

            Dettagli

    • Macfrut Exhibition
    • Area Meeting Padiglione B5
    • Rimini Expo Centre, Via Emilia


  • Export in Sardegna - studio della Camera di Commercio Italo Araba sulle opportunità

    18-08-2016
    unione sarda

    Export, la sfida del coraggio

    Uno studio della Camera di Commercio Italo-Araba sulle opportunità per le aziende sarde

    L'Unione Sarda (17 agosto 2016) - L'export sardo torna timidamente a crescere ma ancora non basta. Al netto dei prodotti petroliferi, che pesano per oltre l'80 per cento del totale sui due piatti della bilancia commerciale, gli altri comparti continuano a soffrire e registrano un “fatturato” che vale meno del 3 per cento del Pil dell'intera regione. «Una scarsa propensione all'internazionalizzazione, un segnale negativo che abbassa la crescita potenziale», spiegano gli esperti dell'Istituto Tagliacarne, in un report di un paio d'anni fa. Poco, in questi ultimi mesi di crisi diffusa, è cambiato. Ed è una sfida, quella che attende le aziende sarde, che non è ancora persa, con l'obiettivo di conquistare maggiori spazi all'estero, soprattutto ora che si sta aprendo un mercato che negli anni conterà sempre di più. «Nel 2025 un terzo della popolazione mondiale sarà di fede musulmana è già oggi l'economia Made in Islam di fatto controlla tutti i mercati a più veloce crescita», avverte Raimondo Schiavone, vicepresidente della Camera di commercio Italo-Araba, che con Alessandro Aramu ha curato il volume “Internazionalizzazione delle imprese” (Arkadia editore), con la prefazione di Aldo Berlinguer. 

    I MERCATI «Internazionalizzarsi non significa delocalizzare i fattori produttivi di un'impresa, di una comunità, di un Paese», sottolinea Berlinguer, ordinario di Diritto comparato all'Università di Cagliari. «È cambiare mentalità, modalità di lavoro, è aprire i propri orizzonti prima sul piano culturale, poi su quello produttivo e commerciale». E la questione export è solo una parte di questa sfida. «L'impresa diventa in qualche modo internazionale – spiega Schiavone – perché vende i prodotti all'estero, acquista da fornitori esteri, produce o trova le sue fonti di finanziamento all'estero». Però le esportazioni rappresentano il passo spesso decisivo per un'impresa che guarda ai mercati esteri. E non è ammessa l'improvvisazione. Quindi serve un buon piano export e una certa solidità finanziaria, mettendo nel conto ulteriori risorse da investire. Elementi essenziali che però da soli non bastano se l'azienda non offre prodotti di qualità a prezzi competitivi. E poi, come suggerisce Schiavone, bisogna «valutare la possibilità di collaborare con professionisti e consulenti esterni», verificando «le opportunità di finanziamento previste a livello nazionale, comunitario e internazionale». Ad aiutare le aziende in questo percorso non sempre facile ci sono due enti specializzati, Simest e Sace, oltre a una serie di servizi offerti dall'Ice, l'Istituto per il commercio estero, da associazioni di categoria e camere di commercio.
    I PAESI ARABI Negli ultimi anni, poi, si sono aperte immense autostrade che portano a nuovi mercati. «I Paesi arabi rappresentano una grande opportunità per le nostre aziende», dice Schiavone, segnalando l'area del Medio Oriente e del Nord Africa, terre profondamente diverse tra loro e spesso attraversate da conflitti e profonde trasformazioni sociali e politiche, che però già ora e sicuramente in prospettiva sono un polo d'attrazione per l'export delle piccole e medie imprese italiane. Basta pensare agli scenari offerti dagli Emirati Arabi e dal Qatar, due realtà dinamiche e in fortissima crescita, e da Kuwait e Oman. 
    L'EXPORT A frenare il processo di internazionalizzazione contribuiscono le caratteristiche del tessuto produttivo: in Sardegna oltre il 96 per cento delle imprese sono piccole o piccolissime, un dato che comunque non si discosta troppo dalla media del Sud e di tutta Italia. Altri ostacoli sono poi la difficoltà di accesso al credito e la scarsa competitività dei prezzi, con un alto costo unitario del lavoro. Non bisogna quindi sorprendersi se le ultime rilevazioni statistiche sulla bilancia commerciale dell'Isola – dominata dallo scambio di prodotti petroliferi raffinati, cioè l'attività della Saras di Sarroch - mostrano cifre minime e percentuali irrilevanti per la maggior parte dei comparti. Unico dato confortante, la crescita dal 2015 al 2014 del settore “alimentari, bevande e tabacco”, passato da 172 a 195 milioni di euro. Un piccolo passo verso una sfida difficile ma non impossibile.

    Alessandro Ledda